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La spedizione dei Mille, la missione che ha contribuito a salvare l'Italia.

Aggiornamento: 26 mag 2023

Oggi è il momento di parlare di un evento storico di grande importanza per l'Italia; si tratta della Spedizione dei Mille. Forse avete sentito parlare di questo evento in una delle vostre lezioni di storia, vi rinfrescherò la memoria, quindi gustatevi questo articolo.


Scritto da: Montserrat Morales


Innanzitutto partiamo dal contesto storico: lo Sbarco dei Mille o Spedizione delle Camicie Rosse, faceva parte del Risorgimento, questo evento è noto per essere stato fondamentale per l'Unificazione Italiana. A quel tempo la penisola era divisa e piena di dinastie straniere. Il Romanticismo, le ideologie nazionaliste e l'Irredentismo italiano permisero a Roma di unificare l'Italia.


L'11 maggio 1860, mille e ottantanove uomini furono incaricati di questa spedizione, guidata da Giuseppe Garibaldi, un rivoluzionario militare dell'epoca. Inviati dal Regno di Sardegna, partirono da Quarto dei Mille per sbarcare nella Sicilia occidentale.


Avevano tutto ciò che serviva loro per coronare con successo la loro missione, e fu esattamente così. Garibaldi e la sua squadra riuscirono a conquistare l'intero Regno delle Due Sicilie, rovesciando i re Borboni, un passo importante per la creazione del Regno d'Italia.Ma come si prepararono per la conquista?



Ma come si prepararono per la conquista?


Un mese prima, il 18 aprile 1860, Cavour inviò due navi da guerra in Sicilia per conoscere il numero delle truppe borboniche e pianificare la strategia.


Alla fine di aprile, Cavour stesso si recò a Genova, dove rimase per due giorni, per verificare i preparativi della spedizione e decise di affidare il comando a Giuseppe Garibaldi.


Il 6 maggio Garibaldi salpò dal porto di Quarto dei Mille con 1089 uomini. Un giorno dopo si fermò a Talamone per recuperare munizioni, armi e un centinaio di buoni fucili dalla guarnigione del Regno di Sardegna, rafforzando così il suo esercito. L'ultima sosta fu il 9 maggio a Porto Santo Stefano, per rifornirsi di carbone e acqua.


I Mille erano in gran parte veterani delle due Guerre d'Indipendenza e, affinché potessero sbarcare il più facilmente possibile in Sicilia, era indispensabile l'appoggio degli ufficiali borbonici che sostenevano la causa unitaria. Circa due milioni di franchi in oro fu la somma investita da Cavour per questa missione.


Alla fine fu una battaglia trionfale per i Garibaldini, con 32 morti tra le loro file e 182 feriti, mentre furono 36 i borbonici morti e 150 feriti.


Giuseppe Garibaldi fu l’eroe della spedizione, il combattente che rese possibile il desiderio degli italiani di un Paese unito e democratico.


Oggi viene ricordato in diversii modi, anche perché è una delle figure italiane più influenti, definito tra l'altro eroe rivoluzionario, patriota e unificatore, simbolo rivoluzionario della libertà. Inoltre, è stato ammirato da alcuni intellettuali dell'epoca, come Victor Hugo, Alexandre Dumas e George Sand. Riconoscendo il suo contributo all'unificazione italiana. È stato un grande condottiero per quei milleottantanove uomini, facendo della sua spedizione la chiave per salvare l'Italia.




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