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María Elena Espinoza Fuentes

La sensazione di una ouverture

Aggiornamento: 30 giu 2022

Ho ascoltato le ouverture di opere di diversi compositori, ma una in particolare ha catturato la mia attenzione, l'ouverture del Guglielmo Tell, che è stata composta da Gioachino Rossini nel 1828.


L'ouverture mi ha fatto riflettere sulla vita umana e sulla nostra condizione attuale. Essendo scritto in quattro parti può essere paragonato alle fasi della nostra vita che a volte viviamo.


La parte chiamata Preludio dà un'emozione di paura e angoscia per la difficoltà che stiamo attraversando. Noi esseri umani abbiamo vissuto momenti e situazioni che sono molto simili ai film di finzione, e ci fanno sentire che la nostra energia interiore non sarà più sufficiente per farcela. Rossini riesce a far sentire il violoncello e i contrabbassi, che assomigliano a una preghiera. Che può essere l'ultima risorsa per incoraggiarci.


La seconda parte dell'ouverture chiamata tempesta, mi fa pensare alle situazioni che abbiamo cercato di evitare, ma che emergono per affrontarci nonostante tutto. Per questa parte Rossini ottiene questa sensazione con clarinetti e fagotto. È un'oscurità e sembra che non ci sia nessuna luce, nessuna speranza. Solo noi che affrontiamo le nostre paure.


La terza parte si chiama Ransz des vaches o "chiamata delle mucche". Quando la tempesta è finita, a volte possiamo vedere i deboli raggi del sole. La nostra anima, stremata dalla lotta. Interiore, è riuscita ad emergere vittoriosa e il nostro corpo si prepara ad alzarsi per scrollarsi di dosso il fango e asciugare le gocce lasciate dalla violenta lotta con noi stessi


E la parte finale: La marcia dei soldati svizzeri, questa parte è molto conosciuta perché è un galoppo pieno di dinamismo che ci porta ad alzarci e continuare ad andare avanti.


Non sappiamo cosa il destino ha in serbo per noi, ma siamo in piedi e siamo rafforzati.


Ho ammirato le performance artistiche perché rappresentano la visione umana delle nostre stesse emozioni. Ma la musica arriva a noi attraverso le vibrazioni di vari strumenti che, se suonati in un insieme armonioso di suoni, possono trasportarci al nostro io interiore, ai nostri ricordi.


I grandi compositori riescono ad aprire l'immaginazione e l'anima. Scrivono e trasmettono sensazioni che possono essere diverse per ognuno, ma trasmettono un'emozione che noi sentiamo e con l'aiuto dell'immaginazione vediamo e sentiamo.


Gioachino Rossini, compositore italiano vissuto nel periodo del 1792 e morto a Parigi nel 1868. Le sue opere liriche includono: Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola o L'italiana in Algeri.


Fu a Parigi che Rossini compose il Guglielmo Tell, che fu eseguito per la prima volta nel 1829.

Quando Rossini aveva solo trentasette anni, smise di scrivere e di deliziarci con le sue opere.


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