Milano Fashion Week 2025: Omaggio, reinvenzione e un ponte con l’America Latina
- Eduardo Montoya
- 3 ott
- Tempo di lettura: 2 min
La Settimana della Moda di Milano è sempre stata sinonimo di avanguardia e tradizione. Fin dalla sua prima edizione nel 1958, la città occupa un posto privilegiato all’interno dell’esclusivo circuito delle quattro capitali della moda, insieme a New York, Londra e Parigi. Sotto la guida della Camera Nazionale della Moda Italiana, questa edizione di settembre 2025 si presenta carica di emozioni, tra il lutto collettivo per la scomparsa del leggendario Giorgio Armani, i debutti di nuovi direttori creativi e lo splendore inatteso della moda latinoamericana.

Quest’anno, l’aria a Milano è diversa. Le luci della passerella brillano come sempre, ma l’assenza del “Maestro” si percepisce in ogni show. Armani, eterno punto di riferimento dello stile italiano, lascia un vuoto che trasforma questa settimana non solo in una vetrina di tendenze, ma in un omaggio vivo alla figura che ha segnato la silhouette minimalista del Novecento. La sua sfilata, accompagnata da un’atmosfera solenne, è stata uno dei momenti più commoventi del calendario.
In contrasto, Diesel ha inaugurato la settimana con un gesto di ribellione democratica, vetrine umane in piena strada, avvicinando la moda e abbattendo i confini tra passerella e pubblico. Quella stessa sera, tutti gli occhi erano puntati su Demna, ormai nuovo direttore creativo di Gucci, che ha presentato una proposta intima ma decisa, confermando che la sua visione si ispira all’eredità della maison senza rinunciare alla propria impronta irriverente.
La grande sorpresa è arrivata dall’America Latina. I Latin American Fashion Awards, che a novembre celebreranno i talenti più rilevanti della regione, hanno anticipato la loro presenza con un’esposizione immersiva nello storico Palazzo Giureconsulti. Tra fashion film e installazioni digitali, sono stati riconosciuti J Balvin, lo stilista Willy Chavarría e il marchio Luar come vincitori della scorsa edizione del premio. Un ponte creativo che rafforza l’idea di una Milano sempre più aperta a nuove narrazioni globali.
Il front row è stato, come sempre, uno spettacolo parallelo, e quest’anno il Messico ha calcato con forza la capitale lombarda. Belinda ha brillato con il suo stile audace alla gala di Boss, Eiza González ha conquistato la prima fila di Armani, mentre Andrés Baida si è fatto notare da Dolce & Gabbana. Cecilia Suárez, Macarena Achaga, Natasha Dupeyron e Maite Perroni hanno portato ulteriore presenza messicana da Ferragamo.
L’edizione 2025 conferma che Milano è molto più che moda, è un incrocio di memorie, identità e visioni di futuro. Una settimana segnata dalla nostalgia per Armani, dall’attesa attorno ai nuovi creativi e dall’irruzione fresca e decisa dell’America Latina. Nel cuore dell’Italia, la moda si reinventa ancora una volta, ricordandoci che l’essenza dello stile non è soltanto l’abito, ma le storie che portiamo con esso.





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