La più grande competizione ciclistica italiana, il Giro d'Italia, si avvicina e partirà questo sabato, 6 maggio. Qui 176 ciclisti di 22 squadre diverse saranno pronti a partire da Fossacesia Marina, situata sulla costa italiana del Mar Adriatico. Per questo motivo vi forniremo maggiori dettagli su questa competizione italiana in questo articolo di Monserrat Morales con introduzione di Michael Di Pietro.
Il Giro del 2023 è il 106°, ma questo non significa che la prima edizione sia stata corsa 106 anni fa. Purtroppo, la prima e la seconda guerra mondiale hanno costretto a sospendere la corsa per molti anni. Quest'anno vedremo i colori della maglia di campione del mondo attraversare le strade italiane; sarà indossata dal ciclista belga Remco Evenepoul. Naturalmente, non sarà così nel caso in cui sia il primo nella classifica generale, in quel caso la maglia che indosserà, sarà la famosa maglia rosa.
Se vi state chiedendo perché la maglia del primo in classifica generale sia rosa, la risposta è dovuta al colore della carta del giornale che l'ha organizzata la prima volta, e la continua a organizzare tuttora: La Gazzetta dello Sport.
Le altre maglie che vedrete in questa magnifica competizione saranno:
Maglia azzurra: fino a qualche anno fa era verde, ed è la maglia che indica il miglior scalatore, cioè colui che otterrà il maggior numero di punti in ogni passo di montagna.
Maglia bianca: è la maglia che definisce il miglior giovane, tutti i corridori Under 26 sono inclusi in questa classifica. La classifica si basa sulla somma di tutti i tempi di ogni tappa.
Maglia ciclamino: è la maglia dedicata ai corridori veloci, cioè ai velocisti, anche se può essere vinta da qualsiasi ciclista, perché si basa sui punti assegnati per ogni tappa. Poiché il maggior numero di tappe è riservato ai corridori veloci, è molto più probabile che il vincitore sia un velocista.
Avete notato che la classifica di alcune maglie si calcola per punti e altre a tempo? Il principio del Giro d'Italia e di tutte le corse a tappe è quello di concluderle nel minor tempo possibile, ecco perché la maglia rosa e la maglia bianca hanno una classifica a tempo, mentre la maglia azzurra e la maglia ciclamino hanno una classifica a punti: non importa se si arriva ultimi nella classifica generale, l'importante è fare più punti possibili nelle tappe più adatte al profilo del corridore.
Come si può vedere, ci sono molti obiettivi per molti tipi di corridori, non conta solo vincere il Giro (ovviamente, vincere il Giro è il premio più prestigioso).
E fuori dalla corsa, cosa succede? Beh, è una grande celebrazione ad ogni centimetro percorso dalla carovana rosa. Possiamo dire che il Giro è una grande festa!
Personalmente, le tappe più emozionanti mi sembrano quelle di montagna, perché molti pensano (e lo penso anch'io) che il Giro si vinca sulle salite. E così hanno fatto i grandi vincitori del passato, da Binda a Coppi, passando per Bartali, saltando a Moser, Pantani che ci ha regalato le emozioni più grandi, fino ad arrivare all'ultimo vincitore italiano: Vincenzo Nibali nel 2016.
E il Messico, che rapporto ha con il Giro? Tradizionalmente i corridori latini che vengono in Europa sono per lo più colombiani, ma c'è stato un corridore che nel 2001 ha illuminato le salite del Giro, vincendo la tappa regina di quell'edizione, quella con arrivo in cima al mitico Passo Pordoi. Si chiama Julio Alberto Perez Cuapio, nato a Tlaxcala e per molti anni adottato dall'Italia. La sua squadra era la Ceramica Panaria del Patron Bruno Reverberi. Julio Alberto non solo vinse la tappa più importante di quel Giro, ma conquistò anche il cuore di molti tifosi e spettatori, diventando uno dei ciclisti più amati del gruppo.
Michael Di Pietro
Quest'anno i ciclisti percorreranno un totale di 3489,2 chilometri, suddivisi in 21 tappe, con partenza il 6 maggio dalla costa dei Trabocchi Tudor-Fossacesia Marina e arrivo a Roma il 28 maggio. Chi riuscirà a portare la maglia rosa fino a Roma?
Questo evento sportivo, che si svolge ogni anno a maggio con un percorso diverso in ogni edizione, ha una grande storia; la prima edizione fu il 13 maggio 1909 in Piazza di Loreto a Milano e prevedeva solo 8 tappe. In quell'occasione, solo 49 dei 127 partecipanti riuscirono a percorrere i 2448 chilometri della gara e le loro squadre erano composte da soli quattro membri. Il vincitore fu Luigi Ganna, accompagnato sul podio da Carlo Galetti e Giovanni Rossignoli.
Come abbiamo anticipato nella prima parte dell'articolo, la sua nascita avvenne grazie alla rivalità tra i giornali italiani, La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera. Quest'ultimo stava progettando il Giro d'Italia in auto e in seguito voleva proporre qualcosa con le biciclette; ma La Gazzeta non poteva restare indietro, anche se aveva già organizzato in precedenza eventi minori per ciclisti come il Giro di Lombardia nel 1905 e la Milano-Sanremo nel 1905 voleva creare qualcosa di più grande, così il 7 agosto 1908 i giornalisti si accordarono per la nascita del Giro d'Italia che si sarebbe svolto un anno dopo.
È senza dubbio un evento molto importante per l'Italia e, naturalmente, per i ciclisti. Può essere un'esperienza unica poter pedalare in questo bellissimo Paese mentre migliaia di persone assistono alla corsa. Una corsa che riempie i ciclisti di grande fatica ma anche di mille emozioni. In Messico è possibile seguire l'evento su ESPN o Star +, ricordando che il 6 maggio 2023 e ogni giorno c'è una nuova tappa fino al 28 maggio.
Montserrat Morales
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